Martina Topley Bird – live UK (Honest Jon’s / Ipecac records)

MTBArtworkMartina Topley Bird è una delle grandi anticonformiste del British pop. Quando per la prima volta, nel 1995, ha proiettato ombre sconosciute ed esaltanti sulla musica contemporanea del ‘Maxinquaye’ di Tricky, nessuno si aspettava che fosse l’esordio di un così prezioso giovane talento. I tempi richiedevano un Britpop conservativo e retrò.

Invece, la coppia ha evocato, come per magia, una forma di down tempo intima e ultraterrena, con le performance vocali di Martina, divenute lamine celestiali per il genio smussato della musica, facendo cadere le critiche su se stesse e facendo incassare grandi somme di denaro.

Ulteriori collaborazioni sù Millennium Tension’, ‘Angels With Dirty Faces’ e ‘Nearly God’ esaltano sia il lato musicale che quello visivo di Martina.

Martina è stata ospitata tra i grandi della musica contemporanea, tra cui David Holmes, Gorillaz, DIPLO, Primus e The John Spencer Blues Explosion, sviluppando nel cammino le sue doti di cantante e cantautrice.

La carriera di Martina si è incentrata sulla decostruzione del passato e sulla costruzione, al suo posto, di qualcosa di fantastico. Con il suo debutto da solista ,’Quixotic’ (2003) , riceve una nomination al Mercury Prize e spinge Mojo a dichiararlo “un disco sensuale e infinitamente inventivo”. E chi, allora, meglio di Brian ‘Danger Mouse’ Burton, il cervello dei pop situazionisti Gnarls Barkley, ampiamente riconosciuto come il più visionario pensatore del pop, per imbarcarsi nel suo secondo viaggio. Il risultato è stato The Blue God.

Nel 2009 ha girato in tour con i Massive Attack e adesso è tornata con il suo nuovo album “Some Place Simple” su etichetta Honest Jon di Damon Albarn. ‘Some Place Simple’ rappresenta un distacco radicale da tutto ciò che ha prodotto prima; Music OMH lo definisce” un puro e impietoso esercizio che pochi artisti avrebbero il coraggio di tentare”: crude rivisitazioni di canzoni dall’album ‘The Blue God’ e la nomination al Mercury Award “Quixotic”, ed inoltre 4 brani inediti. L’Indipendent lo ha definito “ad oggi, il più distintivo ed accantivante dei sui set, un trionfo di complessità immaginativa”.